Virtual BOX

Grazie alla nostra tecnologia Living Systems abbiamo creato la prima ed unica bacheca virtuale presente sul mercato: Virtual BOX. Tale bacheca va oltre sia il concetto di bacheca tradizionale che di chiosco multimediale. Infatti con questo prodotto intercettiamo le necessità di musei, parchi archeologici, ecc., che hanno intenzione di migliorare la fruizione dei loro beni artistici/archeologici con strumenti multimediali di ultima generazione. Infatti Virtual BOX incorpora tutti i pregi di una bacheca tradizionale permettendo di visionare una serie pressoché infinita di reperti archeologici, sia quelli un chiosco multimediale mettendo a disposizione dell’utente un ambiente tridimensionale in cui operare completo di qualsivoglia layer informativo aggiuntivo (schede di approfondimento, filmati, link a pagine web, ecc.).

Con Virtual BOX il visitatore di un parco archeologico, o di un museo, potrà costruire con le sue mani la sua esperienza di visita interagendo letteralmente con la storia che lo circonda.

La tecnologia 3D recentemente ha cominciato ad essere utilizzata da una fetta di utenti molto più ampia che in passato. Questo perché l’industria cinematografica ha fatto si che chiunque potesse approcciarsi al mondo della visione stereoscopica tridimensionale: essa permette di avere l’illusione della “profondità” quando si osserva uno schermo che in realtà e piatto. Partendo da questo presupposto, la Virtual BOX approfondisce questo concetto e lo amplia fornendo anche una componente interattiva. Infatti essa è gestita da un software che permetta l’interazione fra utenti e ambienti virtuali tridimensionali con l’ausilio di speciali occhiali per la visione stereoscopica (quindi con “profondità”) e sensori che ne rilevano posizione e movimenti. La Virtual BOX è composta anche da chiosco multimediale che ospita la sensoristica, le interfacce di visualizzazione (monitor e occhiali per la realtà virtuale) ed il PC che gestisce la simulazione.

La Virtual BOX offre una nuova modalità di accesso ai beni storico-artistici che li renderà fruibili da parte di tutte le tipologie di visitatori (normodotati o diversamente abili), strizzando un occhio, ovviamente, alle nuove generazioni normalmente più avvezze all’utilizzo di mezzi di comunicazione multimediale innovativi.
Con questa nuova tecnologia un utente potrà, ad esempio, partecipare ad eventi storici o visitare le aree e qualsiasi altro punto di interesse del luogo ove viene posizionata così come erano al tempo della loro realizzazione. In questo modo si potrà avere una panoramica su eventi del passato che hanno una importante valenza didattica interpretandoli in prima persona. Si potranno, ad esempio, visitare zone del museo o parco archeologico altrimenti inaccessibili ai visitatori partecipando anche a tutte le attività che in quel luogo normalmente si svolgevano quando era abitato.

In sostanza, per poter entrare nel mondo virtuale, il visitatore non deve far altro che avviare l’applicazione interagendo con il monitor touch-screen, indossare degli speciali occhiali 3D e posizionarsi nei pressi dei sensori in grado di rilevare i suoi movimenti e la sua posizione difronte al chiosco multimediale. Tale attrezzatura permette all’utente di potersi spostare all’interno dell’ambiente 3D virtuale semplicemente spostandosi all’interno della stanza in cui si trova in quel momento in un area pari a circa 3m x 3m. Grazie semplicemente a particolari movimenti delle sue braccia e delle sue mani può interagire con gli elementi che lo circondano “virtualmente” come se fossero davanti a lui “realmente”. Infatti può visionare davanti a se una serie di reperti archeologici di particolare interesse semplicemente manipolandoli o attivando delle speciali schede interattive di approfondimento contenenti testi, immagini o video. In pratica Virtual BOX rappresenta una sorta di bacheca per allestimenti museali di seconda generazione in cui si potranno inserire contenuti di volta in volta diversi senza dover cambiare l’hardware ma semplicemente ampliando la base di dati del software.

Si intuisce immediatamente il carattere di estrema immersività che vivrà il suo utilizzatore il quale verrà trasportato, come se avesse utilizzato una macchina del tempo, direttamente all’interno di una situazione storica altrimenti impossibile da vivere.